Arte e spirito civico: gli studenti del Grafico e il colore di Mondrian

In un'epoca in cui troppo spesso i riflettori si accendono sui comportamenti negativi dei giovani, una ventata di freschezza arriva dal nostro Istituto, noto ai più con il dismesso acronimo di BUS, dove gli hanno dimostrato che la maggior parte dei ragazzi di oggi è invece portatrice di valori positivi e costruttivi.

Durante l’ultimo Monteore, la giornata interamente dedicata all’autogestione delle attività da parte degli studenti, alcuni ragazzi di quinta dell’Indirizzo grafico hanno proposto un progetto legato all'arte e alla riqualificazione degli spazi comuni con lo scopo di lasciare un segno positivo nella scuola.
Decine di studenti di tutti gli indirizzi hanno risposto alla chiamata alle arti impugnando pennelli e vernici per trasformare le due aule scolastiche, ispirandosi alle opere del celebre artista olandese Piet Mondrian.

"Volevamo fare qualcosa di concreto per migliorare l'ambiente in cui passiamo gran parte delle nostre giornate," racconta Martino, uno degli organizzatori. "L'idea di ispirarci a Mondrian è nata durante una lezione di storia dell'arte. Le sue composizioni geometriche e i colori primari ci sembravano perfetti per rendere più vivaci e stimolanti le nostre aule."

Il progetto non è stato solo un esercizio estetico, ma una vera e propria lezione di cittadinanza attiva. Gli studenti hanno gestito autonomamente ogni fase: dalla progettazione alla richiesta dei materiali, fino all'esecuzione dei lavori, dimostrando capacità organizzative e spirito di collaborazione.

I professori dell'indirizzo grafico non nascondono il loro orgoglio. Questi ragazzi hanno dimostrato che quando si dà loro fiducia e spazio per esprimersi, sanno essere responsabili e propositivi. Hanno messo in pratica non solo le competenze artistiche acquisite durante il percorso di studi, ma anche valori fondamentali come il rispetto per i beni comuni e la collaborazione.

Particolarmente significativa è stata la dimensione inclusiva dell'iniziativa. Durante i Monteore è metodo abituale del Pascal approvare iniziative che vedono fianco a fianco studenti del primo anno con quelli dell'ultimo, o ragazzi di indirizzi diversi uniti con entusiasmo in un progetto comune. Questo dimostra che i giovani sanno ancora riconoscere il valore della comunità e dell'impegno condiviso.

Le due aule, ora trasformate in vivaci spazi di apprendimento con pareti che richiamano le iconiche composizioni di Mondrian - rettangoli bianchi, neri, rossi, gialli e blu separati da linee nere - sono diventate un simbolo di impegno per tutta la scuola.

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"Entrare in classe ora è diverso," commenta Giulia, studentessa del quinto anno. "Ci sentiamo più 'a casa' e anche più responsabili di mantenere bello questo spazio che abbiamo contribuito a creare."

L'iniziativa degli studenti del Pascal rappresenta un esempio luminoso in un panorama spesso offuscato da notizie negative sui comportamenti giovanili. Ci ricorda che la stragrande maggioranza dei giovani ha a cuore il bene comune e sa impegnarsi con passione quando trova canali adeguati per esprimere la propria creatività e il proprio desiderio di partecipazione.

Il progetto ha anche dimostrato come l'arte possa essere un potente strumento di rigenerazione degli spazi e di costruzione del senso di appartenenza. Non stupisce che, dopo il successo di questa prima iniziativa, gli studenti stiano già pensando a nuovi progetti per altri spazi della scuola, ispirandosi ad altri grandi maestri dell'arte contemporanea.

In un mondo che tende a etichettare i giovani come "disinteressati" o "problematici", i ragazzi del Pascal ci mostrano un'altra verità: quella di una generazione che, se adeguatamente valorizzata e sostenuta, sa prendersi cura con entusiasmo e competenza degli spazi in cui vive e cresce, nel segno del rispetto e della cultura.

Giorgia Bonfante - 4 marzo 2025